DORMONO TUTTI SULLA COLLINA
un monologo ispirato alla vita di Fernanda Pivano
con Maura Pettorruso
musiche di Fabrizio De André tratte da “Non al denaro, non all’amore, né al cielo”
eseguite dal vivo da Massimo Lazzeri (voce, chitarra, percussioni) e Daniele Filosi (chitarra)
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Un viaggio magico, poetico, travolgente. Un incontro.
L’antologia di Spoon River arriva in Italia grazie alle curiose mani di Cesare Pavese.
E’ l’inizio di una storia. Una storia grande.
E’ la storia dell’America, l’altra America, che sbarca in Europa.
E’ la storia di traduzioni sottobanco, di censure.
E’ la storia di una cartolina che arriva da Cortina, firmata Ernest Hemingway.
E’ la storia di una donna che ‘viveva in una casa superprivilegiata a tuffare le mani nelle gemme’.
E’ la storia del dell’urlo della beat generation. E’ una storia da ascoltare.
Nel 1930 Cesare Pavese, assetato di ‘conoscenza’ e sempre alla ricerca di nuove realtà, si fa mandare dagli Stati Uniti la ‘Spoon River Anthology’ di Edgar Lee Masters. Qualche anno dopo Fernanda Pivano, la ragazza allora allieva di Pavese che avrebbe poi portato in Italia e tradotto i più grandi autori della nuova cultura americana, riceve il libro. E inizia a tradurlo. Quasi per sfida. Quasi per gioco. E se ne innamora perdutamente. Si innamora di ‘quel ragazzo a cui l’anima volò via’, e all’insaputa del suo maestro lo traduce. E’ l’inizio folgorante di una storia incredibile, una storia che sembrerebbe un meraviglioso romanzo se non fosse storia vera, vissuta da una grande protagonista, ‘Nanda’, e dai suoi straordinari compagni di viaggio: lo stesso Pavese, Ernest Hemingway, conosciuto a Cortina e mai più dimenticato, Allen Ginsberg e la beat generation emergente. Una storia bellissima che non può che avere come trama musicale la trasposizione della stessa Antologia di Spoon River ad opera di uno dei più grandi musicisti italiani, Fabrizio De Andrè. ‘Non al denaro, non all’amore, né al cielo’, la poetica e affascinante trasposizione musicale di alcune poesie dell’immensa opera di Masters. Un matto, un medico, un chimico, un blasfemo, un ottico, un giudice, un malato di cuore, e infine il suonatore Jones riprendono vita nell’opera di De André. Degna colonna sonora a questa storia che parla di sogni, di meraviglie, di sofferenze, di coraggio.